Devyn LaBella, controfigura della protagonista del film “Horizon: An American Saga – Chapter 2”, ha presentato una denuncia contro Kevin Costner e i produttori della pellicola, girata nel 2023. La stuntwoman accusa il regista e il team di produzione di averla costretta a partecipare a una scena di violenza sessuale non inclusa nel copione e realizzata senza le necessarie precauzioni. La denuncia è stata formalizzata il 27 maggio presso la Corte superiore della California a Los Angeles.
Secondo quanto riportato da People, LaBella sostiene di essere stata coinvolta in una scena violenta e non pianificata, diretta da Costner, senza che le fosse fornito alcun preavviso o preparazione. La controfigura era stata assunta per sostituire l’attrice protagonista, Ella Hunt, nelle sequenze più impegnative. Tuttavia, quando la Hunt si è rifiutata di girare una scena in cui l’attore Roger Ivens avrebbe dovuto aggredirla e immobilizzarla, la produzione ha deciso di affidare il compito a LaBella.
La stuntwoman afferma di non aver mai dato il consenso per partecipare a quella scena e descrive l’esperienza come profondamente traumatizzante. In un’intervista a People, ha dichiarato: “Quel giorno mi sono ritrovata esposta, senza protezione e profondamente tradita da un sistema che prometteva sicurezza e professionalità. Quello che è successo ha distrutto la mia fiducia e ha cambiato per sempre il modo in cui mi muovo in questa industria.” Inoltre, ha spiegato di aver subito gravi conseguenze psicologiche, tra cui disturbi del sonno, ansia e difficoltà legate all’intimità, che l’hanno costretta a intraprendere un percorso terapeutico.
Gli avvocati di LaBella sostengono che la scena abbia violato le linee guida del Sag-Aftra, il sindacato che tutela i diritti degli attori e dei lavoratori dell’industria audiovisiva. Secondo queste normative, la produzione avrebbe dovuto fornire un preavviso di almeno 48 ore per ottenere il consenso della stuntwoman prima di girare una scena intima. L’avvocato della donna, Kate McFarlane, ha dichiarato: “La nostra cliente è stata sottoposta a una brutale condotta sessuale, priva di protezione da un danno evidente.”
Dal canto suo, il legale di Kevin Costner, Marty Singer, ha respinto le accuse definendole infondate. Ha affermato che LaBella fosse pienamente consapevole della natura della scena e che non vi fosse stata alcuna violazione delle regole. A supporto della sua posizione, Singer ha citato un messaggio in cui la controfigura avrebbe ringraziato il coordinatore delle scene d’azione per l’esperienza vissuta sul set.
La vicenda ha sollevato interrogativi sull’applicazione dei protocolli di sicurezza nei set cinematografici e sulla tutela dei lavoratori dell’industria audiovisiva. Mentre la denuncia prosegue il suo iter legale, resta da chiarire se siano state rispettate le normative previste e se vi siano state eventuali mancanze da parte della produzione.
L’episodio evidenzia ancora una volta l’importanza di garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutti i professionisti coinvolti nel settore cinematografico. La questione sarà ora esaminata dalla Corte superiore della California a Los Angeles, dove entrambe le parti avranno l’opportunità di presentare le proprie argomentazioni.
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