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L’abilità di una donna scozzese con “super-olfatto” porta a un test rivoluzionario per il Parkinson



Un raro “superpotere” che le ha permesso di “sentire” la malattia del marito ben 12 anni prima che si manifestasse sta ora aiutando i ricercatori a sviluppare nuove tecniche diagnostiche.



I sintomi del morbo di Parkinson includono movimenti lenti, rigidità muscolare, difficoltà nei movimenti e tremori incontrollabili di alcune parti del corpo. Si tratta di una condizione in cui alcune aree del cervello si deteriorano progressivamente nel corso degli anni.

Attualmente non esiste un test specifico per il Parkinson: la diagnosi si basa su esami neurologici, valutazione dei sintomi e della storia familiare.

Joy Milne, originaria della Scozia, è stata sposata con Les fin da quando aveva sedici anni. Nel 1982, poco prima del trentaduesimo compleanno di Les, Joy notò che il profumo del marito stava cambiando.

La scienza ha già dimostrato che l’odore di una persona può cambiare con l’età, principalmente a causa di una sostanza chimica chiamata 2-nonenale, che si accumula nel corpo con il passare degli anni.

Ricordando quel periodo, Joy ha raccontato al Guardian: “Nel 1982, prima del trentaduesimo compleanno di Les, ho percepito su di lui un odore muschiato e umido – lui era consapevole della mia sensibilità olfattiva. Pensavo potesse essere dovuto all’aria degli ambienti ospedalieri in cui lavorava, così gli chiesi di farsi la doccia più spesso. Questo causò qualche discussione tra noi.”

Dopo la diagnosi di Parkinson di Les, Joy rimase colpita da un odore familiare e intenso durante un incontro di supporto per pazienti con Parkinson.

Da allora, Joy si è impegnata a collaborare con i ricercatori per sviluppare un metodo che sfrutti il suo olfatto per individuare precocemente la malattia.

“Les ed io avremmo dovuto goderci la pensione, ma il Parkinson ci ha portato via la nostra vita,” ha raccontato Joy.
“Siamo diventati determinati a fare in modo che altri non soffrissero come noi. Quando Les è morto, nel giugno 2015, mi ha fatto promettere che avrei continuato questa missione. Ho passato del tempo nei laboratori, annusando magliette e tamponi di sebo – l’olio prodotto dalla pelle che cambia con l’insorgere del Parkinson.”

Grazie a Joy, i ricercatori sono stati ispirati a creare un tampone cutaneo che può aiutare a identificare il Parkinson prima che venga diagnosticato clinicamente.

Il tampone cutaneo è stato sviluppato da un gruppo di studiosi dell’Università di Manchester, nel Regno Unito, e si è dimostrato accurato al 95% in laboratorio.

Per realizzare il test, gli scienziati hanno confrontato il sebo di persone con e senza Parkinson, individuando 500 sostanze chimiche che differivano tra i due gruppi.

La professoressa Perdita Barran, responsabile della ricerca, ha dichiarato:
“Al momento abbiamo sviluppato il test in laboratorio e stiamo collaborando con i colleghi degli ospedali per trasferirlo nei laboratori clinici, così da poterlo utilizzare all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.”

“Speriamo, entro due anni, di poter iniziare a testare le persone nell’area di Manchester.”

Joy Milne, che riesce a “sentire l’odore del Parkinson”, ha così contribuito a sviluppare un test in grado di diagnosticare la malattia in pochi minuti.

Joy ha anche riflettuto su quanto una diagnosi precoce avrebbe significato per la sua famiglia:
“Avremmo passato più tempo insieme ai nostri cari. Avremmo viaggiato di più. Se lo avessimo saputo prima, forse avremmo compreso meglio i cambiamenti d’umore e la depressione.”



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