Le mutande. Le indossiamo quasi ogni giorno della nostra vita, ma probabilmente non prestiamo molta attenzione ai loro dettagli o alle loro particolarità.
Ad esempio, nel 2021 è emerso che alcuni non conoscevano nemmeno la funzione della fessura presente nei boxer da uomo… E da allora abbiamo scoperto che per alcune persone anche la biancheria intima femminile può risultare misteriosa—soprattutto il piccolo fiocco che talvolta la adorna.
Sebbene il fiocco sia oggi indubbiamente decorativo, da anni circola su Internet una teoria secondo cui non sarebbe nato come semplice ornamento.
Un utente su Reddit, rispondendo alla domanda sull’origine di questa tradizione, ha scritto: «Oggi? Perché è carino, femminile, richiama l’innocenza e rende facile capire qual è il davanti quando ci si veste di fretta al buio.»
E per quanto riguarda le origini della tradizione? Secondo alcune ricostruzioni, risalirebbe a un’epoca precedente all’uso dell’elastico, quando le mutande venivano allacciate con un nastrino infilato nei passanti in pizzo sulla parte superiore. Il nastrino veniva annodato proprio sul davanti, dove era più comodo da legare—ed ecco da dove deriverebbe il fiocchetto.
L’idea è plausibile: in effetti, la biancheria intima era già in uso prima che l’elastico venisse inventato nel 1820 e adottato su larga scala nel settore dell’abbigliamento nel corso del Novecento. Tuttavia, non esistono molte prove concrete a sostegno di questa ipotesi.
Nei secoli medievali, gli uomini indossavano pantaloni larghi, detti “braies”, che venivano stretti con una corda o con una cintura. Ma oggi nessuno lega una cintura alla biancheria per onorare quella tradizione—e l’intimo maschile non presenta certo fiocchi.
Ci sono ancora molte incertezze su cosa indossassero le donne in Europa prima del XV secolo. Gran parte delle informazioni che abbiamo derivano da documenti scritti, opere d’arte o tessuti conservati nel tempo. Sappiamo che, dopo quel periodo, le donne iniziarono a indossare corsetti, sottogonne e indumenti simili a camicie da notte, chiamati chemise, come biancheria intima. Lo storico Tim Lambert, del sito Local Histories, riporta che le donne cominciarono a usare anche dei pantaloncini intimi nell’Ottocento. All’inizio erano semplici, ma con il tempo divennero sempre più decorati, arricchiti da pizzi e nastri.
Nel XIX secolo, pantaloni di questo tipo venivano indossati da donne, ragazze e anche bambini. In Francia vennero introdotti pantaloni lunghi e larghi, chiamati “mutande”, che erano aperti nel mezzo e tenuti insieme da un cordoncino: da qui l’espressione “un paio di mutande”, poiché erano in realtà due parti unite. È possibile che, con l’avvento dell’elastico, il fiocchetto usato per stringere le mutande sia rimasto come semplice ornamento—ma solo nell’intimo femminile, mentre in quello maschile fu eliminato.
D’altra parte, è anche possibile che i produttori di biancheria intima abbiano semplicemente ritenuto il fiocco un dettaglio estetico piacevole, del tutto scollegato da qualsiasi tradizione. In fondo, chi non ama un fiocchetto?
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