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Le suore del Convento di San Giacomo di Veglia, a Vittorio Veneto, hanno lasciato la clausura e ora raccontano la loro nuova vita su Instagram, guidate da suor Aline Pereira Ghammachi



La decisione di alcune monache di abbandonare il Convento di San Giacomo di Veglia, a Vittorio Veneto, ha generato un ampio dibattito. A guidare questa scelta è stata la precedente badessa, la 41enne brasiliana suor Aline Pereira Ghammachi, che ha deciso di aprire un profilo Instagram per condividere con il pubblico la loro nuova quotidianità. Dopo essersi trasferite in una villa a San Vendemiano, sempre in provincia di Treviso, le religiose hanno iniziato a raccontare la loro vita attraverso immagini e messaggi pubblicati sui social.



La vicenda ha avuto origine da un malcontento interno al convento, dove alcune suore lamentavano un’eccessiva esposizione mediatica e una gestione considerata troppo moderna da parte della giovane badessa. Interviste e video che mostravano aspetti della vita monastica avevano portato a tensioni crescenti, culminate nella decisione di lasciare il monastero. Le monache, che descrivono la loro fuga come una “liberazione”, ora si dedicano ad attività quotidiane come la cucina e la cura dell’orto, documentando tutto sui social.

Il profilo Instagram, aperto ufficialmente il primo luglio scorso, è gestito direttamente da suor Aline Pereira Ghammachi e raccoglie immagini e video che mostrano le consorelle impegnate in preghiera o in momenti di vita comunitaria. Tra i messaggi condivisi, spiccano frasi come “Finalmente libere e unite”, “Primo giorno di libertà, unite nella preghiera!” e “Dio rialza le sue figlie e non le abbandona”. I post sono pubblicati sia in italiano che in portoghese, per raggiungere un pubblico più ampio.

La nuova villa che ospita le suore è stata messa a disposizione da un benefattore della zona. La struttura offre loro un luogo tranquillo dove possono continuare a vivere secondo i principi della loro fede, ma lontano dalle tensioni che avevano caratterizzato la vita nel convento. Le religiose appaiono serene nelle immagini pubblicate, mostrando una nuova armonia ritrovata dopo l’allontanamento.

Non mancano riferimenti alla gestione del convento sotto l’attuale badessa, che viene accusata di aver imposto punizioni severe alle monache. In uno dei post, si legge: “Uscite dal monastero per salvarsi dalle vessazioni”. Alcuni contenuti includono vignette satiriche che fanno riferimento alla possibilità che la nuova badessa possa presentarsi alla loro porta. Questi elementi sottolineano le difficoltà vissute all’interno del monastero prima della fuga.

In un’intervista al Corriere del Veneto, suor Aline Pereira Ghammachi ha spiegato le motivazioni dietro l’apertura del profilo Instagram: “È un modo per rimanere in contatto con tutti quelli che ci hanno scritto e per dare messaggi positivi dopo tutte le cose negative che ci sono accadute, non volevamo restare lì con i pensieri”. Ha inoltre sottolineato: “Nessuna voglia di pubblicità o altro, solo cose belle”.

La decisione delle suore di utilizzare i social media per raccontare la loro esperienza rappresenta un caso insolito nel panorama religioso. Tradizionalmente, le suore di clausura evitano qualsiasi forma di esposizione pubblica, mantenendo una vita riservata e lontana dai riflettori. Tuttavia, questa scelta sembra essere stata dettata dalla volontà di condividere un messaggio positivo e di rimanere in contatto con chi ha espresso solidarietà nei loro confronti.

La vicenda delle suore del Convento di San Giacomo di Veglia continua a suscitare interesse e discussioni. La loro storia solleva interrogativi sulle dinamiche interne ai monasteri e sul ruolo dei social media nel mondo religioso. Per ora, le monache sembrano aver trovato un equilibrio nella loro nuova condizione, dedicandosi alla preghiera e alle attività quotidiane con rinnovata serenità.



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