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Marvin Vettori, noto fighter italiano della UFC, racconta la sua esperienza con le orecchie a cavolfiore, un segno distintivo dei lottatori che ha imparato a gestire autonomamente



Dalla provincia di Trento ai riflettori internazionali della MMA, la carriera di Marvin Vettori, soprannominato “The Italian Dream”, è stata un percorso di sacrificio e determinazione. Primo italiano a sfiorare il titolo mondiale nei pesi medi della UFC, Vettori ha contribuito a far conoscere questa disciplina al pubblico italiano, portando con sé i segni distintivi dei combattimenti, tra cui le famose orecchie a cavolfiore.



Intervistato da Gianluca Gazzoli nel podcast BSMT, il lottatore ha ripercorso le tappe della sua carriera, iniziata in giovane età. La passione per le arti marziali miste lo ha accompagnato mentre alternava gli allenamenti con scuola e lavoro, affrontando anche i segni fisici che i combattimenti gli lasciavano. Tra questi, le orecchie deformate, comunemente chiamate “a cavolfiore” o “a carciofo”, sono diventate un simbolo del suo impegno sul ring.

Le orecchie a cavolfiore sono una conseguenza diretta dei traumi subiti durante i combattimenti. La cartilagine dell’orecchio si danneggia, provocando un accumulo di sangue che si coagula e ne altera la forma. Questo fenomeno, comune tra i fighter, può portare a una deformità permanente se non trattato correttamente. Vettori ha spiegato: “L’orecchio è tutto duro perché c’è sangue coagulato. Si rompe la cartilagine e passa dentro il sangue, ma tu continui e poi peggiora. Se diventa troppo grosso magari non senti più proprio bene”.

Nonostante l’impatto visivo significativo, il problema non è doloroso. Tuttavia, per Marvin Vettori, le orecchie deformate erano motivo di imbarazzo, soprattutto nei contesti fuori dal ring. “Ora la cosa si è un po’ normalizzata, ma non è che sei in America o in Russia dove è tutto normale, sembrava c’avessi un tumore sulle orecchie”, ha raccontato.

Per gestire questa condizione, il fighter ha sviluppato un metodo fai-da-te per rimuovere il sangue accumulato. “Non le volevo allora cosa fai per toglierle? Vai con una siringa, me lo facevo da solo allo specchio, bucavo e mi toglievo il sangue. Ho imparato guardando i tutorial su Youtube. Poi mi fasciavo e andavo così a scuola, mi mettevo un berretto”, ha dichiarato.

La determinazione di Vettori nel prendersi cura di sé riflette la mentalità che lo ha portato a eccellere nella MMA. Gli Stati Uniti sono stati fondamentali per la sua crescita sportiva e personale, offrendogli opportunità che in Italia sembravano irraggiungibili. La sua storia è quella di un atleta che ha saputo trasformare le difficoltà in motivazione, raggiungendo i massimi livelli del suo sport.

Oggi, Marvin Vettori è riconosciuto come uno dei migliori fighter italiani e continua a rappresentare l’Italia nei grandi eventi internazionali della UFC. Le sue esperienze personali, come quella delle orecchie a cavolfiore, mostrano il lato umano di un atleta che ha affrontato sfide sia dentro che fuori dal ring. La sua capacità di adattarsi e superare gli ostacoli lo rende un esempio per molti giovani che si avvicinano al mondo delle arti marziali miste.

La disciplina della MMA, grazie anche al contributo di atleti come Vettori, sta guadagnando sempre più popolarità in Italia. Il percorso di questo fighter trentino dimostra che con dedizione e sacrificio è possibile emergere anche in contesti apparentemente lontani dalla propria realtà. E mentre le cicatrici dei combattimenti rimangono visibili, rappresentano anche la testimonianza della sua passione e del suo impegno nel perseguire il sogno di diventare uno dei migliori al mondo.

In conclusione, la storia di Marvin Vettori è quella di un uomo che ha saputo trasformare le difficoltà in punti di forza, portando l’Italia sul palcoscenico globale della UFC e ispirando una nuova generazione di appassionati di MMA.



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