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“Mia moglie è morta per una complicanza post-parto, condivido la sua storia per evitare che succeda ancora”: la testimonianza di un papà



Il 29 marzo, Hailey Marie Okula, una trentatreenne infermiera del pronto soccorso, è deceduta dopo aver dato alla luce il suo primo figlio. La sua morte si inserisce tristemente nel quadro globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che stima che ogni due minuti una donna incinta o partoriente perda la vita. Suo marito, Matthew, ha condiviso il suo profondo dolore attraverso i social media, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica affinché non si conti più il numero di donne che muoiono durante il parto.



Hailey era nota sui social per i suoi video informativi e divertenti, nei quali condivideva la sua esperienza come infermiera, offrendo consigli ai colleghi su come gestire situazioni mediche complesse e turni di lavoro impegnativi. Inoltre, parlava apertamente della sua vita personale, condividendo il lungo e difficile percorso di infertilità che aveva affrontato prima di concepire. In un post su Instagram, Hailey aveva descritto la fecondazione in vitro come “il viaggio più duro della mia vita, ma che ne è più valso la pena”, mostrando il momento emozionante in cui scopriva di essere incinta.

Nei mesi successivi, ha condiviso con entusiasmo il suo pancione e i preparativi per l’arrivo del bambino, documentando controlli medici e turni di lavoro. Il suo ultimo post risale al 24 marzo, pochi giorni prima della tragedia.

Il marito di Hailey, Matthew, ha raccontato a ABC News gli eventi che hanno portato alla sua morte. Dopo aver avvertito le prime contrazioni, la coppia si è recata in ospedale. “Mia moglie ha vissuto un travaglio lungo tre giorni, dopo il quale hanno deciso di farle un taglio cesareo per far nascere il nostro piccolo Crew”, ha spiegato Matthew. Il bambino è nato sano, pesando 4 kg, e inizialmente tutto sembrava andare bene. Tuttavia, poco dopo, i monitor medici hanno segnalato un improvviso e drammatico calo di ossigeno nel corpo di Hailey. “È successo tutto nel giro di 10 minuti, non ho avuto neanche il tempo di capire davvero cosa stesse accadendo”, ha aggiunto.

I medici hanno rapidamente allontanato Matthew e hanno iniziato le manovre di rianimazione cardio-polmonare. Nonostante gli sforzi, Hailey è stata trasferita in terapia intensiva, dove è venuta a mancare poche ore dopo a causa di un’embolia del liquido amniotico. Questa condizione, sebbene rara, rappresenta una delle complicazioni più gravi che possono verificarsi durante o dopo il parto. Essa si verifica quando il liquido amniotico o cellule fetali entrano nella circolazione materna, causando gravi problemi respiratori e, in alcuni casi, la morte.

Matthew ha sottolineato di non essere a conoscenza di questa condizione prima della tragedia e ha espresso il desiderio che se ne parli di più, affinché altri possano essere informati e, se possibile, prevenire simili tragedie. “La morte di mia moglie, che ha provocato in me un dolore non traducibile in parole, dia la possibilità ad altre donne ed esperti di conoscere la patologia e, per quanto possibile, di prevenirla”, ha affermato.

Nel suo ultimo post dedicato a Hailey, Matthew ha espresso il suo amore per lei, descrivendola come “la vera combattente”. Ha raccontato come, nonostante le difficoltà legate all’infertilità, Hailey fosse sempre ottimista e lo incoraggiasse a non perdere la speranza. “Dopo 13 anni insieme mi sento distrutto”, ha concluso, promettendo di raccontare al loro bambino, Crew, di quanto la sua mamma lo avesse amato anche prima che nascesse.



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