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Scomparsa Riccardo Branchini, l’avvocato: “Le analisi ci danno speranza che sia ancora in vita”



La scomparsa di Riccardo Branchini, 20enne di Acqualagna, continua a scuotere la comunità locale e non solo. L’avvocata della famiglia, Elena Fabbri, ha recentemente dichiarato a Fanpage.it che le analisi sui dispositivi elettronici del giovane – pc, telefoni e tracce satellitari dell’auto – suggeriscono che Riccardo sia ancora vivo e intenzionato a allontanarsi, probabilmente con supporto esterno  .



Le prime ipotesi dei soccorritori si erano concentrate sul presunto gesto estremo, poiché l’auto fu ritrovata nei pressi della diga del Furlo con all’interno effetti personali, documenti, denaro e un biglietto per un amico recante la dicitura in corsivo “buona vita”  . Tuttavia, alcuni dettagli non tornavano: i suoi occhiali da vista e le lenti a contatto non erano stati rinvenuti in casa e, secondo le registrazioni satellitari, l’auto non aveva raggiunto subito la diga, fermandosi piuttosto in alcune aree di sosta dove probabilmente attendeva qualcuno  .

Gli esiti delle perizie sui dispositivi digitali: due giorni prima della scomparsa, Riccardo aveva effettuato ricerche online relative a treni, autobus, voli, ostelli, suggerendo un piano di fuga nazionale o internazionale, non atti autolesivi  . L’avvocata Fabbri è convinta che il ragazzo sia potuto fuggire con l’assistenza di una o più persone e, stando alle sue parole, probabilmente era ancora vivo nelle settimane successive all’allontanamento  .

Oltre all’Italia, sono arrivate segnalazioni dall’Europa, inclusa una da Svizzera e altre da Pesaro e Bologna, in cui testimoni hanno riferito avvistamenti di un ragazzo somigliante, ma senza conferme operative . Tale elemento rafforza l’ipotesi di un allontanamento volontario da parte di Riccardo, favorito probabilmente da circostanze impreviste e da persone di cui si è potuto fidare.

Gli sforzi degli inquirenti si sono concentrati sulla diga del Furlo, con uso di sommozzatori, droni, robot in sonar e tentativi di svuotamento – tutti senza esito positivo  . La famiglia, col supporto legale, ha richiesto l’uso di strumenti aggiuntivi, ma le autorità hanno ritenuto troppo rischioso uno svuotamento totale, vista la presenza di vortici e cavità sottomarine nel bacino .

In questo contesto, l’avvocata Fabbri ha sottolineato l’importanza di ricevere segnalazioni fresche: «Abbiamo bisogno di segnalazioni per poter comprendere se è ancora in territorio nazionale o all’estero. Ma soprattutto se può essere in qualche modo aiutato. Se è in pericolo oppure è accompagnato anche da altre persone»  .

Le autorità mantengono le ricerche attive sia sul territorio italiano che europeo, in collaborazione con trasmissioni televisive come Chi l’ha visto?. La famiglia è determinata a ottenere risposte precise e reali, nonostante le difficoltà dovute a segnalazioni contrastanti e talvolta fuorvianti  .

Resta cruciale ogni informazione che consenta di capire se Riccardo si trovi effettivamente lontano da Acqualagna, in grado di comunicare e con possibilità di tornare, o invece si stia trovando in difficoltà in una situazione imprevedibile. Famiglia, legale e autorità ribadiscono: non è escluso un suo ritorno volontario, ma potrebbe aver bisogno di aiuto.



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