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Una coppia di genitori di Carcans, vicino Bordeaux, è stata condannata a 18 mesi di carcere per aver pianificato un viaggio nel Sahara con l’intento di sacrificare il figlio



Una vicenda inquietante ha scosso la comunità di Carcans, un comune nelle vicinanze di Bordeaux, in Francia. Una coppia di genitori è stata accusata di aver progettato un viaggio nel deserto del Sahara con l’intenzione di sacrificare il proprio figlio di cinque anni, convinti che fosse “posseduto”. L’intervento tempestivo di un parente e delle forze dell’ordine ha evitato il peggio, ma la storia ha lasciato un segno profondo nella comunità locale.



Secondo le ricostruzioni, i fatti risalgono a qualche anno fa. La coppia, entrambi insegnanti di musica e descritti come appassionati di credenze mistiche, avrebbe deciso di intraprendere un viaggio verso il Marocco. Il loro piano prevedeva di attraversare il deserto del Sahara, un luogo che ritenevano ideale per compiere il presunto rituale. Tuttavia, un parente ha avuto modo di ascoltare alcune affermazioni preoccupanti pronunciate dal padre del bambino e ha deciso di avvertire le autorità.

L’arresto della famiglia è avvenuto il 21 dicembre 2023 ad Algeciras, in Spagna, mentre si stavano imbarcando su un traghetto diretto a Tangeri. Le indagini hanno rivelato che i genitori avevano lasciato la loro abitazione cinque giorni prima, mettendo in subaffitto l’appartamento e acquistando un SUV per il viaggio. La Guardia Civil spagnola ha fermato la coppia prima che potesse lasciare il territorio europeo, evitando così una possibile tragedia.

Attualmente, il bambino è sotto la custodia dei nonni materni, mentre i genitori sono stati sottoposti a un procedimento penale presso il tribunale di Bordeaux. Giovedì scorso, i giudici hanno emesso una condanna di 18 mesi di carcere per inadempimento degli obblighi legali come genitori. Nonostante le accuse, la coppia ha sempre sostenuto la propria innocenza.

L’avvocato difensore del padre ha dichiarato: “Non ha mai avuto intenzione di fare del male a suo figlio in alcun modo”. L’avvocata della madre ha aggiunto: “La coppia ha convinzioni molto forti ma non appartiene ad alcuna setta. Il loro obiettivo era fare un viaggio a tempo indeterminato in Marocco. C’erano stati due anni prima e si erano divertiti moltissimo, da qui il progetto di lunga data di tornarci”.

La Procura aveva richiesto pene più severe per i genitori, avanzando l’accusa di associazione a delinquere. Per questa imputazione, erano stati proposti sei anni di reclusione per il padre e quattro per la madre. Tuttavia, i giudici non hanno riconosciuto tale reato, limitandosi a condannare la coppia per la violazione dei doveri genitoriali. La Procura ha già presentato ricorso contro la sentenza.

Secondo quanto riportato dal quotidiano francese Le Monde, i genitori sono descritti come anti-sistema e profondamente legati a credenze esoteriche. Nonostante ciò, non è emersa alcuna prova che li colleghi a movimenti settari o organizzazioni criminali. La difesa insiste sul fatto che il viaggio fosse semplicemente una scelta personale e non legato ad alcun intento malevolo.

La vicenda ha sollevato interrogativi sulla responsabilità genitoriale e sull’influenza delle credenze personali nelle decisioni familiari. La comunità di Carcans rimane scossa da quanto accaduto, mentre le autorità continuano a monitorare la situazione del bambino per garantire la sua sicurezza e benessere.

Questo caso evidenzia l’importanza della vigilanza da parte dei familiari e della società nei confronti di comportamenti sospetti, soprattutto quando coinvolgono minori. Grazie all’intervento tempestivo del parente e delle forze dell’ordine, si è evitata una tragedia che avrebbe avuto conseguenze devastanti.



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