Alain, Chantal, Muriel, Veronica e Ryan, chi sono i 5 figli di Bobby Solo



I cinque figli di Bobby Solo: chi sono

L’artista parteciperà a “Domenica In” dalle 14.00 su Raiuno, con un segmento dedicato al Festival di Sanremo. Nel 1967, il cantante sposò Sophie Teckel, ballerina e coreografa, da cui ebbe tre figli: Alain, Chantal e Muriel, oggi di 50, 47 e 43 anni. Chantal è una business coach tra Roma e Milano, mentre Muriel è una cake designer a Roma. Il più noto dei tre è Alain, attualmente padre e fondatore di un centro di pet therapy in Trentino, spesso ospite in TV per raccontare il suo turbolento passato.



Da giovane, Alain divenne tossicodipendente e riuscì a superare quel momento difficile grazie al centro di San Patrignano e all’incontro con un Golden Retriever. In alcune interviste, ha attribuito i suoi problemi a un rapporto complicato con i genitori, spesso assenti per lavoro e concentrati sulle loro carriere.

Nonostante le difficoltà passate, oggi tutti e tre i figli maggiori di Bobby Solo hanno un buon rapporto con il padre. Alain ha rivelato di incontrare spesso l’artista e la sua attuale compagna. Nel 1991, dopo la fine del matrimonio con Sophie Teckle, Bobby Solo si innamorò di Mimma Foti. La loro relazione, nonostante una grande differenza d’età, durò alcuni anni e portò alla nascita di Veronica Satti. La giovane, oggi 27enne e concorrente del Grande Fratello 15, ha smesso di vedere il padre a 13 anni.

Attualmente, Bobby Solo si rifiuta di incontrarla e, mentre era nella casa di Cinecittà, l’ha accusata di cercare solamente soldi e fama. I due hanno affrontato una lunga battaglia legale. Infine, il cantante ha un figlio minore, nato dal matrimonio con Tracy Quade, sposata nel 1995. Il bambino è nato nel 2012, quando l’artista aveva 67 anni e la sua compagna 41.

Bobby Solo ha raccontato a Vanity Fair che, quando Tracy gli ha annunciato di essere incinta per la quinta volta, era scettico ma felice. L’artista ha poi aggiunto: “Ho otto nipoti, quindi sono un nonno. Quando a 23 anni è nato il mio primogenito, non ero preparato e non sono stato un buon padre, non per cattiveria, ma per immaturità. Ora sarò molto più attento. E mi auguro di vivere 150 anni per stare il più possibile vicino a mio figlio”.



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