Perde la vita a 16 anni durante una rissa nel parco: “Giunto in Italia per lavorare e sostenere i genitori”



Tragicamente, la sua vita è stata portata via a soli 16 anni dopo un alterco mortale al parco Novi Sad di Modena. Il suo sogno di aiutare i genitori in Pakistan è stato crudelmente interrotto da una rivalità con alcuni ragazzi non molto più grandi di lui. La sua morte è un ricordo straziante di quanto velocemente la vita possa essere portata via.



A soli sedici anni, intraprese coraggiosamente un pericoloso viaggio verso l’Italia con l’obiettivo di aiutare i suoi genitori in patria. La sua ammirevole determinazione e ambizione lo spinsero a cercare un nuovo inizio nella città di Modena.

Tragicamente, il suo sogno è stato interrotto da una serie di ferite da taglio. Le autorità stanno lavorando alacremente per ricostruire gli eventi di venerdì pomeriggio al Novi Sad, mentre la comunità è in lutto per la perdita del sedicenne, morto in un alterco giovanile.

Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, il minore aveva affrontato un lungo e faticoso viaggio per arrivare a Modena dal Pakistan, dove era arrivato già il 5 dicembre. Eva Ferri, responsabile della Comunità di autonomia della Fondazione San Filippo Neri, ha dichiarato con passione di aver seguito da vicino il minore per sette settimane.

Il suo appassionato desiderio di aiutare i genitori a casa, che si trovavano in una situazione economica disastrosa, lo ha spinto a trasferirsi a Modena e a iniziare subito a imparare l’italiano. Chi ha lavorato con il minore lo ha descritto come “riservato e determinato”, sapendo che era deciso a crearsi una nuova vita attraverso un lavoro onesto.

La sua concentrazione era incrollabile, anche quando era circondato dai suoi amici, ormai spaventati e disorientati. Sembra che l’omicidio sia il risultato di una rivalità di lunga data iniziata in Pakistan, prima della sua emigrazione in Italia. I dettagli esatti sono ancora in corso di accertamento, ma sembra che l’alterco nel parco sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso in questo atroce atto di vendetta.

Il sedicenne si trovava con i suoi amici a godersi l’area verde vicino alle panchine, quando alcuni giovani tunisini si sono avvicinati a loro. Purtroppo la situazione è degenerata fino a sfociare in un alterco fisico e l’adolescente è rimasto ferito, mentre cercava di porre fine al conflitto.

La comunità pakistana è assolutamente determinata a riportare il corpo del minore in patria. Per assicurarsi che il corpo venga restituito in modo sicuro, è necessario organizzare una raccolta. Il corpo dell’adolescente deve essere rispedito alla sua famiglia, che vive a circa un’ora e mezza da Islamabad. Nella rissa sono rimasti feriti anche altri due giovani, uno di 18 anni è stato dimesso dall’ospedale e l’altro di 22 anni è in terapia intensiva. Non ci fermeremo finché il minore non sarà riunito alla sua famiglia!



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