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Una microcamera nel bagno delle donne: la scoperta sconcertante fatta nella basilica di Sorrento



Il ritrovamento di un piccolo dispositivo di sorveglianza nei servizi igienici della Basilica Pontificia di Sant’Antonino di Sorrento ha scatenato un’immediata indagine da parte dei carabinieri locali. A scoprire la microtelecamera sarebbero state una madre e sua figlia, che, durante una visita alla chiesa e mentre utilizzavano i bagni, hanno notato la presenza di un oggetto sospetto e subito allertato le forze dell’ordine  .



I militari, intervenuti tempestivamente, hanno ispezionato l’area e proceduto al sequestro del dispositivo, con l’intenzione di determinare se fosse in grado di registrare immagini o trasmetterle in tempo reale  . Le analisi tecniche, ancora in corso, mirano a stabilire il grado di funzionalità dell’apparecchio: se fosse attivo, connesso a sistemi di registrazione o streaming, e soprattutto quanto tempo fosse rimasto operante prima della scoperta  .

L’indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, con imputazioni nei confronti di ignoti per violazione della privacy e interferenze illecite nella vita privata  . Sotto la direzione del capitano Mario Gioia, i carabinieri stanno concentrando le attenzioni sui frequentatori abituali della basilica, pur escludendo per il momento ogni responsabilità del rettore  .

Secondo quanto emerso da Corriere del Mezzogiorno, l’installazione potrebbe configurare anche reati più gravi qualora risultasse che le riprese abbiano coinvolto minorenni, rendendo possibile l’aggravarsi delle accuse e l’applicazione di sanzioni più severe  .

La vicenda ha destato grande preoccupazione tra fedeli e visitatori, che non si aspettano di essere ripresi in un luogo sacro. L’episodio pone in luce quanto sia vulnerabile la sfera privata anche negli spazi più solenni, sollevando numerosi interrogativi sulla necessità di rafforzare i controlli e le misure a tutela della riservatezza  .

In attesa dell’esito degli accertamenti tecnici, che stabiliranno le reali capacità del dispositivo (registrazione o trasmissione), gli investigatori hanno già analizzato anche i flussi di persone, visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza esterne e incrociato possibili contatti con dispositivi di rete presenti nei pressi dei bagni  . Non si esclude l’avvio di perquisizioni e l’acquisizione di dati telefonici per risalire ai responsabili materiali.

Sul fronte istituzionale, il rettore, pur escluso da responsabilità penali, si è dichiarato disponibile a collaborare con le autorità e valutare misure di sicurezza aggiuntive. Tra queste, l’adozione di sistemi di videosorveglianza esterni, segnalati e conformi alle disposizioni del Garante della Privacy, e l’attivazione di controlli preventivi negli spazi intimi della basilica  .

Il fascicolo, aperto contro ignoti si concentra sulle violazioni previste dall’articolo 615‑bis del Codice penale. Se la natura del dispositivo verrà accertata come funzionale alla ripresa – anche se non immediatamente utilizzabile – l’incriminazione potrà essere confermata, come già stabilito da precedenti giurisprudenziali  .

La comunità di Sorrento, turbata dall’accaduto, spera in una rapida individuazione dei colpevoli e nel ripristino totale della fiducia verso la basilica. L’evento ha anche acceso una nuova tensione sul tema della privacy nei luoghi pubblici, sollevando la necessità di una vigilanza più attenta e di misure preventive efficaci.



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