Evelyn Walker, una ragazza di 17 anni di Hertfordshire, Regno Unito, lancia un appello ai suoi coetanei: ascoltate il vostro corpo e non sottovalutate mai i sintomi, anche quando sembrano lievi. La sua storia ha avuto inizio in una mattina apparentemente normale di febbraio, quando, dopo essersi svegliata, aver fatto colazione e aver raggiunto la scuola con un’amica, ha iniziato a sentire dei dolori al petto.
“All’inizio stavo bene, tutto era normale, poi ho iniziato ad avvertire dolori al petto”, racconta Evelyn. Poco dopo, la ragazza si è sentita male, ha avuto la nausea e si è accasciata improvvisamente a terra, perdendo conoscenza. “Non ricordo nulla di quel momento. Ho perso completamente i sensi e mi sono risvegliata in ospedale alcuni giorni dopo.”
Il personale scolastico è intervenuto tempestivamente, praticando il massaggio cardiaco e utilizzando il defibrillatore presente nella scuola. Nonostante due scariche, il cuore di Evelyn non ripartiva. Solo dopo diversi tentativi, la giovane è stata stabilizzata e trasportata d’urgenza all’ospedale Addenbrooke di Cambridge, dove è stata indotta in coma per tre giorni. Si stima che il suo cuore si sia fermato per circa cinque minuti.
La madre di Evelyn, Jennifer, ha descritto quei momenti come i peggiori della sua vita: “Ero a letto quando ho sentito il telefono suonare. Sul display c’era scritto ‘ambulanza’. Ho pensato che Evelyn fosse caduta o si fosse fatta male, ma quando la polizia si è presentata alla porta ho temuto il peggio.”
Evelyn era sempre stata una ragazza sana e piena di vita, senza alcun precedente. Tuttavia, nei mesi precedenti aveva già consultato un medico per dei lievi dolori al petto. “I medici hanno attribuito tutto all’ansia, senza indagare oltre”, spiega la ragazza. Solo dopo l’arresto cardiaco, gli esami hanno suggerito la possibilità di una patologia cardiaca sottostante, che è ancora in fase di accertamento.
“Non sappiamo ancora se i dolori al petto fossero collegati all’arresto”, aggiunge Evelyn. “Sono frustrata dal fatto che abbiano liquidato tutto come ansia solo perché sono giovane. Se fossi stata una persona di sessant’anni con gli stessi sintomi, probabilmente avrebbero fatto accertamenti più approfonditi.”
Dopo un mese di ricovero, a Evelyn è stato impiantato un defibrillatore interno per prevenire futuri episodi. Oggi, la ragazza invita tutti a non sottovalutare i segnali del proprio corpo: “La mia visione della vita è cambiata. Pensavo di essere giovane e in salute, che certe cose non potessero capitare a me… Non date per scontato che i medici abbiano sempre ragione. Nessuno conosce il vostro corpo meglio di voi stessi: se sentite che qualcosa non va, insistete per farvi visitare. I problemi cardiaci possono colpire chiunque.”
Anche la madre Jennifer si è attivata per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della formazione in primo soccorso e sull’uso del defibrillatore. Ha creato la pagina Facebook “Young Hearts UK” per diffondere la consapevolezza sull’arresto cardiaco improvviso nei giovani. “Anche se è raro, ogni settimana nel Regno Unito dodici giovani sotto i 35 anni muoiono per arresto cardiaco improvviso. Per questo è fondamentale conoscere le manovre di rianimazione e sapere dove si trova il defibrillatore più vicino”, conclude Jennifer.
Add comment